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18 CAPO I.

polo italico1. E in questo senso medesimo Virgilio, grandemente inteso dalle memorie patrie, alludendo ai primi rozzi abitatori del Lazio, li disse, con maniera e frase poetica, ivi nati dai tronchi e dalle querce 2.

Questa universal tradizione di un popolo originario, del quale altra derivazione non si sapeva, vedesi conservata ne’ tempi istorici, e quindi confermata dagli scrittori romani più autorevoli, che davano senza esitazione agli antenati il nome generico di Aborigeni, il cui meno controverso significato era quello d’indigeni, o di gente paesana 3. Nella qual voce comune, grammaticalmente e istoricamente intesa da ogni latino, abbiamo pure una manifestazione del buon senso degli antichi; dove che i dotti della letteratura moderna s’affaticano ancora inutilmente a ricercare chi fossero, e donde originassero i nostri progenitori. Incoli primi d’un paese sono certamente coloro, che anteriori ad ogni altro nel possesso non abbiamo come provare, nè per attenenza di stirpe aliena, nè per autorità di storie, che sien venuti di fuori. E tale senza dubbio è lo stipite indigeno e natìo degl’Itali primitivi, da cui discendono l’un dopo l’altro gli originali popoli, che indi acquistaronsi nome e grado distinto nella comune patria: quei popoli in somma che gli stranieri, e mas-

  1. Multum auctoritatis affert vetustas ut iis qui terra dicuntur orti etc. Quintil. iii, 7.
  2. viii, 315. Gensque virum truncis et duro robore nata.
  3. Aborigenes sive indigenæ: Αὐτόχθονες; αὐθίγενεις; γενάρχαι.