tempo ormai di togliere l’antica storia italiana da quella tal miseria, cui si trova assoggettata, di andar sempre vagando nelle indagini delle nostre origini, di che sente noia e stanchezza; e ciò per solo fatto di scrittori, che peccano del vizio dei sofisti, con rimettere in campo qualunque combattuta ipotesi, e porre sempre in quistione quella ragion filosofica dei fatti umani, in che l’intelletto si riposa. A questo fine principalissimo di tor via dall’indefinito e dal vago l’istoria de’ secoli più lontani, e non di meno sì tanto importanti a bene comprendersi, tende soprattutto l’opera presente. I principj meno incerti della civiltà italica, le vicende maggiori dei popoli nostrali, la loro mischianza cogli stranieri, e le grandi conseguenze civili e morali che indi ne derivarono, sono qui esposte e collegate insieme con legge d’unità fondamentale, e con quella maggiore evidenza, o più tosto criterio di verità, che può ottenersi dalla probabilità istorica. Non tutte le cose narrate, non tutti gli avvenimenti, non tutti i fatti parranno sicuri o certi ugualmente: ma, son elleno forse più avverate o più certe le storie che abbiamo delle grandi