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8 | prefazione |
ch’è salutare e buono, con odio per tutto quel ch’è dannevole e vergognoso, con rispetto e venerazione per qualunque reggimento sano e proficuo alla felicità del genere umano, con sdegno e con aborrimento infine del mal costume, della rivolta e della tirannia.
Ampliando qui distesamente un argomento di storia per me trattato altra volta, avverrà che alcune cose già da me dette vi sieno qua e là replicate, quanto sol comportava o l’unità del soggetto, o l’ordine degli eventi, o la conformità di cose descritte. Per taluni che discorrono intorno alle italiche antichità è facile assai nello scrivere trarsi innanzi con sentenze pubblicate da altri, figurandosi aver fatta un’opera compilando le altrui. Benchè di questa taccia vadano immuni quei valenti, che per acute indagini hanno dato alla storia italica, dopo il principio di questo secolo, maggiore ampiezza, lustro e utilità. Di che bastino, per tacer d’altri, i nomi illustri di un Niebhur e di O. Muller. Ma io tengo per vero, che nella scienza delle sue nazionali storie non abbia Italia lezioni da ricevere di fuori. Ella pensa da se profondamente, poichè ella in questo