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prefazione 7

Per essa io dava opera alla ricerca e al discernimento della verità, oppugnando con franchezza di spirito, pari all’amore del retto, tutto quanto di favoloso, di poetico e di falso, toglieva alla prima storia italica veracità e dignità: io poneva così nuove fondamenta, e posso bene di presente compiacermi di avere il primo dato impulso a’ nuovi studi, che hanno di tanto arricchita e nobilitata non solo la filosofia della storia italiana antica, ma quella ancora del diritto. La nuova opera che presento al pubblico è di tutt’altro tenore. Poichè essa mira non più a demolire, ma sì bene a ricomporre la storia degli uomini, delle opinioni, de’ costumi: in somma, a dimostrare, quanto può l’indagatore, quale si fosse l’essere civile, morale, e intellettuale de’ padri nostri nella prima età, sì intimamente collegata con la civiltà delle più famose nazioni del tempo antico. Ho preso a tal uopo la penna con un sincero amore per la verità, e con zelo per la patria, benchè senza parzialità in favore d’alcun popolo, d’alcuna nazione: senza predilezione per Etruschi, senza rancore contro Greci e Romani; però con affetto grande a tutto ciò