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LETTORI XLV

port. p. 65, n. 607; Neapels ant. Bildwerke, l. 251, 270, 324, 333, 375; Millingen, Vases de Coghill. pl. XXXVI). Habituellement, conchiude il prelodato archeologo, les Sirènes se montrent, sur ces vases, opposées à des sphinx, autres figures symboliques dont l’intention funéraire n’est pas moins sensible, et l’invention égyptienne moins constatée.

L’animale mostruoso e alato scolpito in nenfro (come egregiamente osserva il Micali dandone il disegno al n. 7 di questa stessa tavola) offre una analogia sì evidente e curiosa, cogli ammali mostruosi ed alati de’ monumenti persepolitani che tal riscontro rende le sculture etrusche di molt’importanza, in quanto che serve a confermar sempre più l’idea che sia d’origine asiatica il tipo che rappresentano.

Pag. 94, tav. LXII 4. Parecchi frammenti di un fregio fatto a stampa di sottilissime foglie d’oro aderenti a un forte stucco nericcio, ond’erano ornate le pareti d’una cella sepolcrale scoperta l’anno 1830 alla Cucumella nel piano di Canino un bell’esempio ne porgono d’una pratica d’arte derivata dall’antichità asiatica, non istraniera alla, Grecia e