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280 CAPO XIV.


Anzi, per la più spaventosa eruzione che successe in Ischia, poco avanti la nascita di Timeo1, coloro che abitavano i lidi stessi della Campania furono costretti a lasciare la marina ed a rifuggirsi per la paura nell’interno2. Evento sì orribile, e di tal commovimento alle genti, che per esso si può ragionevolmente presupporre avere i Calcidesi occupato Nola, la quale, sebbene d’origine etrusca, poteva venir chiamata d’allora innanzi città calcidica3. E se di più riflettiamo a qual forte conquasso dovea trovarsi tutta Campania sì per la violenta usurpazione di Capua, forse a trent’anni innanzi caduta in mano de’ Sanniti, sì per lo sfacimento del dominio etrusco, la nostra ipotesi assumerà maggiore apparenza di vero; e tanto più che le monete stesse di Nola, fattasi greca per tal gente sopravvenutavi, e montata in istato, non possono credersi nè pure coniate in età più remota4. Cuma medesima circa a quest’epoca trovavasi

  1. An. 368 circa di Roma.
  2. Strabo l. c.
  3. Se Silio (xii. 161) chiama Nola calcidica, non può aspettarsi esattezza istorica da un poeta, nè merita maggior fede Giustino (xx. 1.) là dove si vede manifesto, che di suo talento retorico, anzichè compendiando Trogo, fece in pochi versi un mazzo di granchi. Dionisio più giustamente chiama soltanto i Nolani «popolo confinante ed ai Greci affezionato». Excerpt. p. 2315 ed. Reiske.
  4. Nella versione francese nella mia Italia av. il dominio dei Romani il Sig. Raoul-Rochette, citando se medesimo, rimanda i lettori (p. 102 not. a) alla sua Histoire critique des colon. grecques per confermare quant’egli sostiene dell’origine greca di Ca-