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LETTORI XXXI

nazionale con quello che nuovo le si viene insinuando o da venturieri estranei, o da proprj viaggiatori. Chi ne dubitasse avrà donde convincersi esaminando partitamente le statistiche, non solo delle diverse nazioni ora viventi o de’ loro popoli, ma financo delle varie provincie o dei distretti di una pravincia medesima. Se le sole comunicazioni commerciali dei popoli, ed il contatto personale dei loro individui bastassero a quell’uopo, tutti gli Europei dovrebbero ora starsi del pari fra quell’apice di civiltà e di perfezionamento sociale e civile al quale dicesi essere giunta una tale o tal altra nazione europea. Eppure così non è: anzi continuamente si esclama dall’una sull’arretramento e sul barbarismo dell’altra. E se tanto miracolo non può avverarsi oggidì, con quale senno lo si vorrà avverato fra le rozze nazioni di epoche anteriori ad ogni istoria?

Quanto poi ai monumenti iconici, prima di statuire definitivamante che miti e forme ed emblemi e simboli derivino da stranieri ammaestramenti egli vorrebbe che gl’indagatori si spogliassero di certi ch’ei chiama pregiudizj omai troppo comuni, quali sono 1.° quello di volere che ogni popolo o nazione sia colonia,