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CAPO XIII. 267

sarono similmente in dominio dei Sanniti, dopo che gli Etruschi, spossati dalle dovizie campane, s’indussero ad accettarli seco insieme in società come abitatori e compagni delle loro terre, e nominatamente di Capua1. Nel qual modo gli Etruschi medesimi, lasciando per viltà crescere e farsi potenti nella propria casa questi fieri vicini, non poterono poi dagli stessi luoghi mai più cacciarli. Anzi i Sanniti, a loro difesa e sicurezza, costruirono là presso al Sarno due castella Rufro e Batulo2. Ma questi eventi, che diedero ai Sanniti incentivi e mezzi a spogliare gli Etruschi del principato nella Campania, s’appartengono veramente ad un altr’ordine di tempi: perciocchè mancò il dominio loro soltanto nel 333 coll’infamata perdita di Capua

Pochi e rari monumenti abbiamo del Sannio, perchè finora poco cercati: nè sapremmo qui ricordare, oltre alle mura di Boviano, Eclano, Esernia ed Alfidena, fabbricate con massi poligoni irregolari, se non che le loro monete con proprie leggende, per lo pili coniate al tempo della guerra marsica3, ed al-

  1. Prius bello fatigatis Etruscis, in societatem urbis agrorumque accepti. Liv. iv. 87.
  2. Rufras Batulumque: castella Campaniae a Samnitibus condita. Serv. vii. 739. Male i comentatori, non eccettuatone l’Heyne, confondono Rufra, che secondo la topografìa virgiliana stava posta fra Nuceria e Avella, con Ruvo nella terra di Bari, di cui si hanno medaglie con leggenda greca.
  3. Vedi tav. cxv. 14. 15; ed I monumenti dell’Italia ec. tav. lviii.