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264 CAPO XIII.

nè troppo lungi incontravasi Buca, terra marina, e Cliternio situata alla destra del Biferno1.  L’antica Larino2, città primaria dei Frentani, risedeva dentro terra poco distante dalla moderna, benchè in sito più assai delizioso. Le rovine d’Ansano si veggono parimente su d’un colle discosto poche miglia dalla presente Lanciano; quelle d’Istonio si voglion con tutta certezza ravvisare nel bel paese chiamato il Vasto. Certamente i luoghi più principali finora mentovati, centro d’altrettanti comuni prosperosi, bastano a mostrare quanta fosse la copia e forza del Sannio: in oltre la forma medesima dell’abitare nel contado per villaggi aperti e per borgate, alla maniera dei padri, ed il semplice costume, erano da per tutto cotanto favorevoli al crescimento del popolo, che non senza fondamento alcuni scrittori politici trassero da probabili calcoli ragion di credere il paese sannite popolato anticamente oltre a due milioni d’abitanti3.

Tanta forza reale non poteva rimanersi inoperosa, nè lasciare lungamente sicure le nazioni circostanti. Vero è che l’università dei Sanniti non faceva un solo corpo di nazione unita: ma Pentri, Caudini, Irpini, Sariceni e Frentani, formavano ciascuno di per se una società distinta, e di pieno dritto sovrana nel

  1. Tifernum. Plin. iii. 11.
  2. Larinates cognomine Frentani. Plin. iii. 11.
  3. Galanti, Descriz. del contado di Molise. Grimaldi ec. Oggidì le Provincie del regno di Napoli corrispondenti al Sannio, ne contano incirca la quarta parte.