lina isolata distante due miglia dal lago, e atteso la forte situazione passava per una rocca inespugnabile dei Marsi1, nella cui confederazione si numeravano anche le comunità degli Ansantini, Antinati e Lucensi2. Non può dirsi dove fossero Plistia, Fresilia, e Milonia, ancorchè più volte nominate da Livio3: sorte comune a moltissime terre disfatte con pari iniquità dalla ferocia romana. Ma non già i poderosi Marsi con i loro socj Vestini, Marrucini e Peligni4, cederono senza grandi contrasti alla fortuna di Roma. Il loro valore in guerra, specialmente come spediti e possenti sagittarj era sì manifesto a tutti, che ne venne in proverbio non potersi trionfare dei Marsi, nè senza i Marsi5. E quelle prove di fortezza che dovemmo noi stessi encomiare altra volta narrando i casi della guerra marsica o sociale6 fan di più palese, che mai non intiepidì ne’ loro animi, come
- ↑ I vestigi delle mura d’Alba, costruzione di pezzi poligoni, hanno di circuito un miglio e mezzo incirca. Vi si veggono soltanto pochi tugurj abitati al più da 200 pecorai: in tale stato è ridotta oggidì una città dove nel 450 fu condotta una colonia di 6000 uomini.
- ↑ Plin. iii. 12. Benchè il testo porti Atinates si debbe leggere Antinates più lapidi fanno menzione d’Antino ne’ Marsi, oggi chiamata dagli Abruzzesi Civita d’Antina. I Lucinesi sussistono tuttora in Luco, 8 miglia distante da Alba.
- ↑ x. 3. et al.
- ↑ Genus acre virum Marsos. Virgil. Georg. 11, 167.; Fortissimorum virorum Marsorum et Pelignorum. Cicer. in Vatin. 15.
- ↑ Appian. Civil. 1. p. 636. ed. Toll.
- ↑ Italia av. il dominio dei Rom. T. iv. e. 18.