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LETTORI XXVII

dubbio d’istituzione sacerdotale, che questa fosse derivata da quella sapienza che reggeva allora il mondo per conformità di bisogni, di mire e di circostanze così nell’Oriente come nell’Egitto, non è mestieri di ricorrere ad uomini travagliati, a famiglie fuggiasche di stirpe sacerdotale, e supporle fatte maestre agli Etruschi, quand’è certo che questi aveano non solo la forza ma la scienza del governo. Concedasi che una perfetta o quasi perfetta conformità di bisogni, di mire e di circostanze produca una sapienza medesima, e quindi la parità di sostanza e di forma di governo, e forse anco di arti e di costumi; ma allora la vera causa di questa parità mirabile sta in quell’accidentale conformità di bisogni, di mire, di circostanze di due diverse e lontane nazioni, non già nel fatto dell’ammaestramento che l’una si derivò da un’altra per qualsivoglia reciproca comunicazione. Se per amendue queste cause mancano le prove istoriche, e bisogna appigliarsi ad una ipotesi, la seconda avrà sicuramente meglio che la prima tutto il suffragio della ragione critica.

Il sistema della derivazione della civiltà e dell’arte da una nazione e quasi da unico