ebbe sotto sua giurisdizione otto castella soggette1. Della città loro, potentemente fortificata da natura ed arte si veggono ancora notabilissimi vestigi: nè meno ragguardevoli con la buona ventura divennero Tivoli il superbo, Tuscolo, Gabio, Aricia, Lanuvio e Labico, principali città. Ma quella che sopra tutte l’altre s’innalzò di dominio e d’onoranza, molto innanzi al crescimento di Roma, fu Alba. Posta alle radici di Monte Cavo in una lunga e stretta via fra il monte e il lago2, dove la rupe tagliata per manual artificio pende a piombo, quasi come un muro, sino alla superficie del profondo lago, il sito d’Alba trovavasi così il più forte del Lazio, ed il più acconcio alle difese: ond’è che in effetto quel comune, fattosi più d’ogni altro potente, pervenne a tanto d’aver titolo e legittima ragione di capo della compagnia latina. In qual tempo, e come avvenisse l’unione politica dei popoli latini in trenta città, di cui Alba era la maggiore, sarebbe opra perduta il ricercarlo: meglio sia non saperlo, anzi che allegare da senno sopra questi fatti la leggenda comune delle presupposte origini troiane. Pure non senza fondamento istorico contavano i Romani dalla fondazione d’Alba insino a quella di Roma lunghissimo spazio, o sia, per approssimazione del vero, trecento anni3: nel qual torno di tempo par fatto
- ↑ Liv. vi. 29.
- ↑ Altri pone il sito d’Alba alquanto più indentro sotto di Monte Cuccu.
- ↑ Liv. i, 29.; Justin:. xliii. i.; . Virgil. i. 272. Questo numero