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LETTORI XXV

dire natie le considera in istato ancor mobile o semibarbaro di colleganza; e le riguarda come in uno stato ancor nomade, dal quale passarono a farsi pastori ed agricoltori sedentarj con ferme dimore, con stabili matrimonj in società permanente, e con esercizio di arti manuali, talché non può nemmeno dubitarsi aver essi acconsentito ad una comune legge. Nega però che dalle regioni dell’Oriente o dall’Egitto ci fossero nell’adolescenza della nazione qua recati, come altrove in Grecia, buoni insegnamenti di una vita più raffrenata e migliore, o che ciò suppongasi avvenuto per migrazione di famiglie, o per esteso, comecché tacito, commercio di sacerdoti da un paese all’altro. Finché ci mancano prove incontrastabili di tali migrazioni e commercj sacerdotali pare a lui che si debba astener dall’ammetterli, sì perchè non vi ha necessità di procedere per via d’ipotesi, là dove la natura ci guida alla verità, e sì perchè nel concreto nostro caso sembra che la scienza critica possa giovare ulteriormente più che non giovò prima a stabilire la priorità del sapere e del fare degli antichi Italiani a fronte dell’esotico innesto che tutti in addietro prestabilirono, e tutti anche oggidì studiansi di difendere a tutta possa.