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CAPO IX.


Sabini, Piceni e Pretuzj.



Per le vicende fortunose de’ popoli italici di sopra narrate, abbiamo veduto gli Etruschi, tribù di paesani, da piccoli principj sorgere in grande stato, e per loro virtù e valore, domati gli Umbri, non solo estendere il dominio oltre l’Appennino nell’Italia superiore sino a Ticino ed alle Alpi, ma volgersi ancora a mezzodì lungo la spiaggia occidentale infino alla fertile Campania. E, ciò che più importa delle conquiste, giovarsi acconciamente del talento, e delle loro sorti, onde attendere con riposato animo a darsi uno stato civile, massimamente adoperandosi negli esercizj navali, e raccogliendo di fuori tutto quanto poteva più cautamente applicarsi alla cultura degli animi e dei corpi. All’opposto la numerosissima nazione degli Osci, cresciuti nelle parti più salvatiche e dirupate del meridionale Appennino, e fortissimamente incalzati tutto intorno alle spiagge del mare superiore ed inferiore dalle feroci nazioni venute dall’Illirico e dall’Epiro, non che da copiose e successive turme di Greci d’ogni nome, si ritrovarono fino da secoli antichissimi, benchè non bene definiti nell’ordine dei tempi, costretti di riserrarsi vie maggiormente nelle montagne, dove continuarono a vivere invitti e liberi, ma sempre mai nella villesca condizione di popoli rustici e pastorali.