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154 CAPO VII.

scana coprivano le paludi buon tratto del Val d’Arno inferiore, massimamente intorno i laghi di Bientina e di Fucecchio e di là fin nella regione più alta salendo su verso Firenze: nè men pieno di marosi e di stagni era il paese nel Val d’Arno di sopra, e nella Val di Chiana originariamente fondo di mare, che la nostra arte moderna delle colmate da stato palustre ha potuto sola mutare in un ampio colto di campi. Così la pertinace fatica, e in un la maestria de’ nostri padri avea tratto fuori o dalle foreste, o dalle paludi, luoghi di mirabil fecondità, dove si vivea prosperamente, e nella somma delle cose prodotte dal lavoro s’avean comodi e aumento di beni. Tanto che non è soltanto una bella frase poetica, ma un detto profondo del gran georgico latino, aver l’agricoltura fatto crescer forte l’Etruria1.

Tal era lo stato florido degli Etruschi nei secoli del nascere e del crescer di Roma. Perciocchè lungi che in allora salisse l’Etruria nella sua massima forza, ella trovavasi già cominciata ad iscadere, e grandemente in preda di que’ vizi morali e politici, che andavan disponendo la lenta sì, ma infallibil caduta dell’imperio. Segni apparenti di potenza erano ancora le sue nobili città e provincie: le sue dovizie ed armi: e non pertanto infievolita la nazionale unione, le città medesime confederate, raramente concordi, o si trovavano isolate nelle imprese, o soltanto collegate ac-

  1. Sic fortis Etruria crevit. ii. 533.