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148 CAPO VII.

edificata da un popolo coltivatore dell’interno. E questo ancora lascia intendere come i Volcenti, venuti tempo dopo in istato, posero una colonia a Cossa per darsi quivi i vantaggi ed i comodi del mare. Or poco innanzi, solcando nel terreno, si è scoperta tutt’intorno nel disegnato territorio un’ampia necropoli, copiosa di vasi dipinti in gran numero e d’ogni altra sorte antichità di molto pregio, che ottimamente manifestano i commerci, la ricchezza, le nobili arti e il buon gusto che durarono per secoli in quel comune, di cui appena serbavasi il nudo nome nelle storie de’ suoi oppressori, per sola cagione del sangue da lui versato. Più che altro qui sul posto eccita la maraviglia un complesso di fabbriche ritrovate attorno e nel bel mezzo d’un’artefatta collina, che domina la pianura circostante, ed ivi con altre costruzioni, veramente etrusche, son due piccole celle di buona struttura formate con massi rettangolari, e che han porta arcuata quasi a sesto acuto: altre due fabbriche d’assai maggiori, alte di presente forse a trenta piedi, ugualmente costruite con pietre disposte in linea orizzontale senza cemento, s’alzano in forma di torri, l’una quadrata, l’altra circolare, la cui diroccata cima si ristrigne a guisa di cono: alla sommità si trovarono parecchie sfingi alate di pietra del paese; al di sotto, quasi come guardiani del luogo funereo, leoni e grifi vendicatori1: tutte cose rilevantissime quanto è al

  1. Vedi tav. vii. 7.