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144 CAPO VII.

Arezzo e Volterra, tra le principali1. Onde a ragione diede Silio2 a Vetulonia i fregi della sedia curule, dei fasci e delle scuri, insegne di precipua sovranità. Arezzo, differentemente da tutte le altre, aveva il muro di mattoni egregiamente fatto3. La spenta Roselle si vede ancora fabbricata non lungi dall’Ombrone su di un poggio, che domina tutto il piano sottoposto insino al mare: e le sue mura quasi che intere, costruite di grossissimi sassi ben tagliati paralellepipedi, han presso a poco due miglia di circuito4. Al contrario Saturnia, detta per l’innanzi Aurinia5, alla sinistra del fiume Albegna, ha qualche residuo di mura fabbricate con pietre a poligoni irregolari, come si veggono in Cossa6: entrambi le sole di qua dal Tevere di quella tal costruzione, che vuol chiamarsi ciclopica, e che potrebb’essere la meno vetusta7. Nè in questo ragguaglio delle città più

  1. Dionys. iii. 51.
  2. viii. 485 sqq. Il sito di Vetulonia non è ben certo; anzi controverso: si tiene che fosse nella maremma senese, non lungi da Massa. L’áncora nelle sue medaglie indica di fatto prossimità al mare, e commercio marittimo.
  3. Vetustum egregie factum murum. Vitruv. ii. 8.; Plin. xxxv. 2.
  4. Vedi i monumenti tav. iii. x.
  5. Saturnini, qui ante Aurinini vocabantur. Plin. iii. 5.
  6. Vedi tav, x. 3. 4.
  7. Cossa divenne colonia romana nel 481, nove anni innanzi la prima guerra punica (Vellej. i. 14.): e la sola ispezione delle sue mura, sì ben polite e conservate, dimostra una fabbricazione