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CAPO VII. | 139 |
queste medesime idee asiatiche, fenicie ed egizie, primo ordito della mitologia nazionale etrusca, che in moltissimi particolari s’allontana affatto dalla greca e romana, erano sì profondamente radicate in Etruria per la vecchiezza, che ancor quando il popolo andava perdendo le sue antiche credenze, declinato il potere del sacerdozio, e che l’arte figurativa grecizzava totalmente, per la sola imitazione di fogge elleniche, ritroviamo posti in iscena non pochi de’ simboli e miti dell’antiquata religione, comechè sotto forme più leggiadre. Noi tocchiamo di volo una materia importantissima, che avrà il suo pieno sviluppo nel volume seguente, dove ci riserbiamo a ragionare più compiutamente dello stato intellettuale, morale e politico dei popoli italiani. Ora basti ciò, che ha più immediata correlazione con la prima epoca istorica e con la più antica civiltà degli Etruschi.
L’Etruria di mezzo era stata divisa per originario istituto in dodici corpi civili confederati1, ciascun de’ quali aveva una città principale. E questo ancora s’aggiugne a confermare, che gli ordini della civiltà venivano dalle nazioni che più s’accordavano con forme e leggi di provata sapienza. Non altrimenti per sottrar l’Egitto dall’anarchia, dopo la dominazione degli Etiopi, fu diviso quello Stato in dodici principati, che tenevano un concilio di amministrazione comune a Menfi2. Cecrope aveva osservato l’ordine stesso