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CAPO VII. | 137 |
Che dall’Egitto principalmente sien venute in Etruria le radici delle idee orientali non è mera speculazione d’ingegno: perciocchè ne abbiamo dimostrazione verissima ne’ suoi stessi monumenti; li quali con gran forza d’autorità confermano, che già esisteva fra gli Etruschi un centro d’incivilimento contemporaneo della cultura orientale ed egizia. E qui intendiamo parlare dei monumenti più vetusti, o rappresentativi almeno delle credenze più anticamente approvate, ne’ quali soltanto si può studiare il vero legittimo costume nazionale. Laddove quelli in cui per qualunque modo traluce l’arte e la greca mitologia, spettano ad un’epoca affatto secondaria, nè posson dare se non false idee intorno la storia de’ primitivi Etruschi. Or dunque i simboli principali che passarono primieramente in Etruria qual velame di arcane dottrine, si ritrovano in gran copia, massime ne’ monumenti di sepolcri: che gli antichi uomini, sempre profondamente occupati da idee religiose, riguardavano come lor vera e sempiterna stanza. Ivi si veggono vasi canopici, figure di doppia natura, alate sfingi, ed ogni altra qualità di mostruosi animali, tutte immagini significative dell’Oriente o del misterioso Egitto: vi si rinviene per moltissime rappresentanze la dottrina stessa dell’Amenti: i mali Genj posti a contrasto con i Genj protettori: scarabei in gran numero: e ciò che spetta più particolarmente alle arti del disegno il fare e l’imitazione degli Egizj, che quasi diremmo lo stile ieratico dell’Etruria, e il più