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126 | CAPO VII. |
della sua gloria tutto il paese dalle Alpi al mar siciliano1.
Al par di tutte le umane cose hanno le città lento e umile principio; indi se le assiste il proprio valore crescono a gran potenza, e si dilatano. Ma vanamente senza buone leggi, e senza permanenti discipline sarebbesi l’Etruria tanto innalzata di laude e di stato. Quanto è al sistema politico, dodici popoli d’uno stesso sangue formavano la lega: e da questo inviolabile patto traeva l’Etruria i principj fermi non meno della sua forza interna che del dilatato imperio. Un supremo magistrato elettivo, chiamato Lucumone2, generalissimo in guerra e capo della unione, veniva eletto in comune dai confederati: ed egli solo disponendo sovranamente a luogo e tempo di tutta la forza pubblica della nazione, poteva ben con ardire prendere le imprese, e dar grande impulso col valore e col senno alle future ambizioni. Di tal modo la lega etrusca, ancor piena di fresco vigore, proseguì lungamente e prosperamente nel cammino delle ben incominciate conquiste; sicchè da un angolo dell’Etruria come Roma dai sette colli, avviandosi a miglior fortuna, pervenne di grado in grado a dominare grandissima parte dell’Italia. Molto saggia-