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88 CAPO X.

ropea della gente cognominata pelasga ebbe luogo nella Tracia, sia che ivi pervenissero dalle mobili tribù asiatiche del Caucaso, che si portarono innanzi tra il mare Caspio e il mar Nero, sia che fossero usciti di più oltre, dalle nazioni indo-scitiche. Ed il lor continuo vagare guerreggiando da una regione all’altra, come mostrano le molteplici e instabili dimore in paese altrui, è anche pruova certissima, che dessi vivevano nel duro stato di pastori erranti. Nè diverso a questo era il concetto che s’avea di loro nell’Ellade antica sino da quando v’apparvero i Pelasghi la prima volta1: a tal che Eforo, il quale li teneva per Arcadi originali, ricusava loro fin l’essere di nazione, giudicandoli anzi una turba di feroci malviventi, a cui s’univano di luogo in luogo altre bande di animosi2. Con tutto questo i Greci, che per le proprie loro tradizioni domestiche nulla conoscevano di più antico delle razze pelasghe, incominciavano per lo più da quelle ogni origine ignota, greca o straniera si fosse, dopo massimamente che i Pelasghi divennero Elleni, e riceverono da questi il genio della lingua e delle fogge greche. Così dunque Dionisio, gran rettorico, il quale scriveva pe’ Greci, e per mostrare che i Romani, illustri insino dalla nascita, erano parenti e quasi d’uno stesso sangue, fondò

  1. γενεαῖς ὕστερον πελαλοὶ πλανώμενοι διὰ τὰς συνεχεῖς στρατείας καὶ μεταστάσεις. Diodor. v. 80
  2. Strabo v. p. 153