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70 CAPO V.

lia, posseduta in allora dagl’Itali e dai Morgeti, che erano un ramo degli Enotri1. Per la comparsa dei Siculi in que’ luoghi, dove si fermarono alcun tempo, si divisero e s’inimicarono tra di loro Itali e Morgeti: onde ne successe, che soprastando i primi di forza cacciarono violentemente i Siculi dalla terra ferma unitamente coi Morgeti2. Passarono con gran numero3 di quivi attraverso il Faro in Sicilia per avanti abitata dai Sicani, popolo indigeno secondo Timeo4, o, come altri vuole, d’origine Iberica. I Siculi si collocarono primieramente nella parte orientale dell’isola poco anzi abbandonata dai Sicani, a causa delle rovinose eruzioni dell’Etna. Ma di poi respingendo da ogni lato i Sicani, essi stessi, avanzandosi di luogo in luogo, si renderono alfine signori del conquistato paese. Con tali vantaggi permanenti del dominio e della forza, la generazione dei Siculi divenne sì preponderante nell’isola, da invadere tutta l’autorità, e dare a quella il suo proprio nome5. Antioco Siracusano e Tucidide, confermando il fatto, dicono più in compendio, che i Siculi passarono in Sicilia inseguiti degli Opici6; il che, nel senso loro, val quanto dire

  1. Antioch. ap. Dionys. i. 12.
  2. Antioch. ap. Strab. vi. pag. 178
  3. Πανδημεί. Diodor.
  4. Diodor. v. 2. 6.
  5. Diodor. v. 6.; Dionys. i. 22.; Pausan. v. 25.; Strabo vi. p. 186.
  6. Antioch. ap. Dionys. i. 22.; Thucyd. vi. I.