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CAPO IV. 61

posero il nome proprio d’Italia alla città capitale della lega. Le monete stesse battute nel corso della guerra sociale mostrano sotto la leggenda Viteliu qual fosse l’usata, e fors’anco la primitiva forma osca della voce Italia1. Voce che i Greci antichi, per mera somiglianza di suono, spiegavano con altro vocabolo di loro favella significante un bove2: se pure con sì fatta etimologia essi stessi non alludevano più specialmente alla copia del bestiame di grandi e belle forme, che molto abbondava in coteste parti meridionali, paese al tutto pastorale3. Non diversamente l’Enotria, con altra appropriata etimologia greca, passava, al dir degli espositori, per la terra del vino4. Con tutto che non si faccia gran torto ai grammatici non fidandoci totalmente di loro, pure è assai verisimile, che i primi greci navigatori che passarono ne’ lidi italici adoprassero talvolta nomi significativi o delle qualità del suolo, o d’ altre particolarità locali, che l’uso dell’idioma mantenne appresso lungamente. Così ancora in America si ritrovò una terra verde e una terra del fuoco: in Affrica una costa d’oro; denominazioni che

  1. cioè Italiu o Italium secondo le terminazioni più consuete di queste lingue; e col digamma Vitalium. Servio dice bene: Italia plura nomina habuit, dicta est enim .... Vitalia. vii. 328. Vedi i monumenti tav. cxv. 15.
  2. Apollodor. ii. 5, 10.; Dionys. i. 35.; Gell. xi. i.
  3. Varro. R.R. II: 1.; Nicander ap. Anton. Lib. 31.; Dionys. I. 12.
  4. Pisander ap. Steph. v. Οἰνωτρία; Varro. ap. Serv. I. 536 III. 156.