anche le moderne nazioni dell’Europa ne’ principj della rinata letteratura istorica. Tutti i frammenti che abbiamo de’ primi annalisti romani fanno indubitata fede, che viziata universalmente per istraniera sementa la domestica storia italica, attendeva ciascuno a mischiare con greche favole nomi e fatti romani: sì certamente che Dionisio poteva affermare, essere i loro scritti molto conformi a quelli de’ greci narratori 1. Che più? Le muse di Calabria2, maestre principali della letteratura latina, aggiunsero lor magistero alle prime composizioni storiche, ed insegnarono ad abbellirle e ornarle con le dovizie poetiche della Grecia. Di tal modo le cronache di Nevio e d’Ennio, ripiene di macchine mitologiche e d’ornative finzioni3, diedero certamente ai fatti italici e romani della prima età quella forma epica, che per continue imitazioni e ripetizioni de’ prosatori, si vede trasferita in tutta la storia de’ primi cinque secoli di Roma. Porcio Catone fu per avventura il primo che scrivesse con senno la
- ↑ Εἰσὶ δὲ ταῖς Ἑλληνικαῖς χρονογραφίαις ἑοικυῖαι i. 7. Vedi i frammenti degli antichi storici latini raccolti dal Corzio
- ↑ Calabræ pierides. Horat. iv. Od. 8. 2.
- ↑ Nevio dava principio alla storia della prima guerra punica colla fuga d’Enea sopra una nave costruitagli da Mercurio: diceva nominata Procida in memoria d’una parente d’Enea (Serv. ix. 715): e di tal modo, come dimostrano altri frammenti del poema, tutto era pieno di miti e di personaggi favolosi. Ennio non abbondava nulla meno negli annali di consimili episodi, che indi passarono da’ suoi esametri nelle prose di Lutazio, d’Acilio, di Pisone e degli altri cronisti del vi e del vii secolo.