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PREFAZIONE.
Avendo parecchi autori ragionato sulla pittura friulana, sembrerà forse che trattandosi d’una Provincia situata in un angolo dell’Italia, e lungi dal centro delle arti, sembrerà, dissi, che questo argomento sia già del tutto esaurito, e che colui che si propone di scriverne nuovamente, non faccia che ingrossare il numero, ormai soverchio, dei libri composti solo di altri libri. Pure la cosa è altrimenti, e sarà facile di potersi convincere, ove l’esame si volga a quanto è stato scritto finora.
Ognuno sa, ch’era già trascorso quasi il secol d’oro delle [Analisi degli scrittori delle belle arti del Friuli.] arti, che niuno avea immaginato di raccoglierne le memorie. Erano esse in quell’epoca lasciate solo agli artisti, i quali pensavano a produr monumenti sublimi, non a descriverli; ed allora incominciaron le storie, quando più non dipinsero i gran maestri.
Infatti dopo la metà soltanto del secolo decimosesto l’Aretino Vasari[Vasari.], il primo ed il miglior fra gli storici diede le vite di tutti gli artefici che avea prodotto l’Italia dal risorgimento delle arti fino a’ suoi tempi. In esse ei raccolse le notizie dei nostri ancora, e parlò dei loro talenti con ammirazione ed entusiasmo particolare1. Ma straniero essendo e lontano, non ebbe l’agio di perdere un tempo per lui troppo prezioso, onde esaminare la Provincia, e cosi acquistare tutte le cognizioni e i materiali necessarj, come fatto lo aveva in Firenze ed in Roma. Quindi molte notizie egli ommise, altre trattò soltanto di volo, onde ampio vôto rimase sulla nostra storia pittorica nell’epoca più interessante. Si avrebbe potuto porvi rimedio,
- ↑ Le vite dei più eccellenti pittori ec. di Giorgio Vasari. In Bologna 1617. Par. 3za vol. I pag. 187; Par. 3 vol. II pag. 30.
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