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dall’agordino al cadore 53

coperto di nevi eterne, sul Migion, sulla Pezza e su altri colossi, che la fiancheggiano. La Marmolade è, se non erro, la cima più alta delle così dette Alpi dolomitiche, levandosi a 10233 piedi1 sul livello del mare. Da qualche anno è fatto segno agli assalti degli alpinisti, che già più volte ne calcarono la vetta. A settentrione immediatamente dal piano della valle, spicca il gruppo indescrivibile del Piz-del-Corvo, del monte Carrera del monte Gusella; è un gruppo strano, vedete; un fascio di torri sterminate, un castello di monti. A oriente in fondo alla valle, eccovi la Forcella forada, e là, ritto sul mostruoso fianco, il monte Pelmo, che si leva, aereo, solo, quasi dicesse: Basto a me stesso. Egli c’invita a proseguire il viaggio, che ci porta alla sua volta; e noi cesseremo di salire quand’egli comincia ad ascendere. Eccoci infatti al suo piede da cui si stacca la montagnosa cortina, che chiude la valle a levante. Una intaccatura, quasi una breccia, che si apre in quella cortina, ci permette di passare dall’altra parte; è la sospirata Forcella forada. L’un piede è ancora nella valle Fiorentina, che già l’altro è nell’Orsolina. Abbiamo volte le spalle all’Agordino, e guardiamo il Cadore. Da quell’altezza noi vediamo la valle Orsolina, che va a gettarsi nel fiume Boite, il quale, disceso dalle più alte cime del Tirolo, ci passa davanti, giù in fondo e va a cercare la Piave. Sulla sinistra del Boite, quindi a noi di fronte, si leva il monte Antelao, un altro colosso dolomitico, tutto nudo, tutto bianco, emulo della Marmolade, come quello che raggiunge 9954 piedi2, sul livello del mare.

» Dalla Forcella forada scendiamo di corsa, secondati dalla china, che pare così dolce dopo l’ascesa, benchè riesca assai meglio di questa a disossarvi. La via corre sassosa tra l’incomposto sfasciume del Pelmo, che sta a cavaliere delle due valli. Quanto volontieri mi sarei intrattenuto fra quello sfasciume! Immaginatevi: il Pelmo è un monte di conchiglie marine.... dico da senno.... e quanti monti lo sono del pari! Quanti tesori per la scienza, an-

    appuntato che usava Napoleone I in divisa da generale. Se andrete a Ginevra, solo che la fantasia vi giovi un tantino, vedrete, come videro nel loro entusiasmo i padri nostri, disegnarsi nella cima del monte Bianco il profilo di Napoleone dormente. Una rupe, che sporge da un lato, ne delinea il naso aquilino, sporgente da un lenzuolo di candide nevi, e la vetta del monte il cappello semilunare, che copre l’augusto capo abbandonato sull’immenso guanciale. Quante belle cose si vedono a questo mondo coll’ajuto della fantasia!

  1. Circa 3323 metri.
  2. Circa 3233 metri.