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scoscendimento del monte spitz 43

che funestano pur troppo sovente i paesi delle Alpi. Si vede chiaro come un gran pezzo di montagna, diviso in una moltitudine di massi, sdrucciolò sul piano inclinato degli strati sottoposti, e, trasformato in frana smisurata, venne a fermarsi sul fondo della valle, riempiendo colla sua lavina tutto lo spazio tra le montagne che sorgono sulla destra, e quelle che si elevano sulla sinistra del Cordévole. È questa lavina che io vi descrissi come una catasta di rupi che si presenta a valle, prima di giungere al lago. Quivi è difatto ancora così; ma a monte, cioè verso il lago, essa è coperta d’una folta foresta di abeti, che ha un secolo di cresciuta. Guardando dal lago la si vede scendere dal fianco della montagna, sotto la plaga denudata dallo scoscendimento, e sorgere, a guisa di verde barriera, tra il lago che vi comincia, e la valle che si perde all’ingiù.

«» Non ho potuto raccogliere che scarsi particolari di quel disastro; ma quei pochi li credo precisi. Un primo scoscendimento avvenne, come dissi, la notte dell’11 febbrajo. Un piccolo gruppo di case, esistente al piede del monte Spitz, fu sepolto dalla frana. Questa, sbarrando la valle, cagionò la formazione del lago. Nel maggio, quando quei poveri montanari aveano appena cominciato a riaversi dal terrore e dalle angosce, staccossi dal monte una seconda frana. Il lago, da essa percosso, levossi in così formidabile ondata, che sorpassò il paese di Alleghe, il quale sorge sopra un erboso pendio, elevato, su per giù, venti o trenta metri sul livello del lago stesso. Il legname raccolto in cataste sul pendio accennato, levato di peso da quell’onda mostruosa, poi ricondotto dalla stessa onda che ricadeva, investi la chiesa e la distrusse. Tre villaggi, Costa, Sommariva e Ariete, furono seppelliti, non so bene, se sotto la prima o la seconda frana. Nel solo Ariete si contarono 48 vittime umane. Quattro altri villaggi dovettero sgombrarsi, man mano che il lago andava crescendo. Mi si assicura che si veggono ancora trasparire di sotto l’acque. Il lago ha ora una lunghezza di circa 2 chilometri sopra una larghezza media di circa 400 metri. In origine era molto più vasto, e probabilmente anche assai più profondo. Il Mazaré (un luogo a mezzo chilometro da Caprile) si trovava precisamente in riva all’estremità settentrionale del lago. Ora ne dista forse 2200 metri. Il lago d’Àlleghe ebbe dunque in origine una lunghezza di 4 a 5 chilometri. Quanto alla sua profondità primitiva, la trovai por tata da un autore (da Lyell, se non erro, ne’ suoi Principî di geologia) a 90 metri. Quella frana aveva dunque arrestato in seno