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454 serata xxviii

tropicale, le più irte correnti di lave. Non vi parlo de’ vigneti, da cui il mosto scorre a torrenti. Via; si tratta di una delle più fertili regioni del globo; ma di quelle regioni, dove alla ricchezza e alla varietà dei prodotti si aggiunge bellezza di cielo, purezza di aria, incanto di paesaggio. Io credo che la base dell’Etna sia la regione più deliziosa d’Europa.

» La seconda regione è la così detta zona boschiva, un altro grande collare sovrapposto al primo, di vaga foltissima verzura, ma ora guasta e diradata assai dall’abuso che si fa in tutto il mondo del taglio dei boschi. Predominano le quercie e i castagni, e vi ricorderete del castagno dell’Etna, alla cui ombra, dicesi, potevano porsi al riparo cento cavalli».

«L’hai tu visto?» fu pronto a domandare Luigi.

«Se si potesse vedere.... C’è per vero dire un qualche cosa che si fa vedere come fosse l’antico castagno dell’Etna. Ma sono tutt’al più le sue reliquie, o meglio, come mi si disse, una pro genie di rampolli cresciuti al piede del suo tronco decomposto e sfasciato.

» La terza regione è la terminale o zona deserta. Essa comincia dove il cono dell’Etna, sorgendo dalla zona boscosa, non è più che un gran mucchio di sabbia nera e grossa proprio come fosse di carbone trito, dal cui seno escono irti scogli e secche lasciate dalle correnti di lave antiche e moderne. Chi direbbe che tutta quella montagna, tutta quella regione è dono di un vulcano, è vomito d’inferno? Quegli interminabili giardini, così ridenti e feraci, rappresentano una ben lunga serie, non ancora finita, di incendî, di fiumi devastatori di fuoco, di terremoti, di squarciamenti di terra, e chi sa quante iliadi di angosce e di spaventi. Eppure!... a pensarla, la storia dell’Etna si deve dire una storia di flagelli o una storia di benedizioni? Domandatelo a quei cinquanta fra villaggi, borghi e città, con una popolazione di 275 mila anime, sparsi in mezzo ad ogni sorta di ben di Dio nella regione piedimontana, una delle più fertili del globo».

6. «L’Etna», riflettè il Battistino «dev’essere molto antica, se, a furia di lave e di ceneri, riuscì a formare una montagna di oltre 3300 metri con basi tanto larghe da figurare come un grande paese, qualche cosa di più di una provincia».

«Se l’Etna è antica!... Le sue origini non solo stanno assai al di là dei limiti della storia, ma si spingono pel geologo fino ai tempi che antecedettero d’assai l’epoca dell’uomo. Ma non cerchiamo troppo di là. Intanto è certo che le più antiche memorie