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«Peccato!» fece Giannina. «Credevo mo’ proprio di sentire qualche cosa di bello».

5. «Via; qualche cosa ci è restato; anzi, per l’importanza del soggetto, possiam dire assai. Nell’epoca in cui avvenne (e fu nel settembre dell’anno 79 dell’era volgare) esisteva un uomo, forse un uomo solo, che potesse venire attratto dai grandi spettacoli della natura, e fosse al tempo stesso capace di lasciarcene un’esatta descrizione. Ma quest’uomo fu vittima della eruzione, e ne fu vittima appunto perchè voleva tramandare ai posteri un rendiconto esatto di quella grande catastrofe. Quest’uomo era Cajo Plinio Secondo, detto Plinio il vecchio, il grande naturalista, e quasi il precursore di tutti i naturalisti».

«È quel Plinio» interruppe Giovannino, «di cui si mostra ancora il palazzo, detto la Pliniana, sul lago di Como?».

«Il palazzo tu dici? Ohibò? Il palazzo della Pliniana è una delizia di fattura tutto moderna. Fu fabbricato dal conte Giovanni Anguissola nel 1570. Tu confondi il palazzo colla sorgente intermittente, detta la Pliniana, appunto perchè fu descritta da Plinio, anzi dai due Plinii. Che Plinio ci possedesse una villeggiatura, non è impossibile, perchè vuolsi nativo di Como (benchè Verona abbia anch’essa delle pretese in proposito) dimorò a Como, e scrisse di quei luoghi. Ma chi sa che avvenne, nel caso, di quella villeggiatura? In fine, v’ha di certo soltanto che egli conobbe quella sorgente, la quale più a lui, che al fenomeno della intermittenza, deve la sua celebrità».

«E che cosa è una sorgente intermittente?» domandò la Chiarina.

«E sempre qualche inciampo!... Eh via! Diconsi intermittenti quelle fonti che accrescono e diminuiscono la quantità delle acque, o anche scorrono e si arrestano alternatamente, con certa periodicità, e in sì breve periodo di tempo che la intermittenza non può spiegarsi colle leggi ordinarie, per cui le sorgenti, in conseguenza delle piogge o della siccità, si gonfiano, si dimagrano, si esauriscono. La Pliniana, per esempio, è una sorgente che si gonfia e si dimagra alternatamente tre volte al giorno, piova o faccia bel tempo».

«E che?» chiese la Giannina; «m’han parlato tanto di codesta Pliniana, che io credevo proprio fosse la sola sorgente intermittente che esistesse al mondo».

«Tutt’altro; non è la sola, e non è nemmen quella che presenti nel modo più brillante il fenomeno dell’intermittenza. Ve