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dove si presenta il cono isolato, nella sua vera individualità, cioè staccato dal monte Somma, che forma geologicamente un tutto con lui, ma topograficamente una montagna da sè. Chi invece giunge a Napoli per la ferrovia romana, guardando verso il Vesuvio, si trova in faccia il dorso del monte Somma, la cui cerchia dentata rizzata attorno al Vesuvio a mo ’ di scena, glielo nasconde allo sguardo. Io dunque non vedeva quello che propriamente si chiama Vesuvio; anzi il fumo, sollevandosi dal cono nascosto dietro il Somma, sembrava una nube che si dipartisse immediatamente dalla cresta di questa montagna. Quando si può contemplare il Vesuvio nella sua forma così caratteristica si è già quasi in città; e fu soltanto quando ebbi guadagnato una delle camere più elevate dell’Albergo Venezia, che potei cavarmi la voglia di contemplare estatico, da una finestra che dava sul mare, la vista incantevole del golfo, distesa innanzi come una magica tela, in mezzo alla quale spiccava, nelle sue forme più schiette, l’oggetto de’ miei sogni.

» Vi ho portato un disegno.... eccovelo; se non vale a darvi un’idea sufficiente di ciò che non puossi nè descrivere, nè dipingere, vi darà almeno delle sufficienti nozioni sulla topografia del golfo, sulla forma del Vesuvio, sull’aspetto delle eruzioni, e sopra i diversi particolari necessarî alla intelligenza delle cose che vi andrò narrando. Questo disegno ritrae il Vesuvio, visto da Napoli nel momento della grande eruzione dell’Ottobre 1822. Voi vedete alla destra quella parte del golfo che si insinua, con semicerchio regolare, tra le falde del Vesuvio, e la città di Napoli. Tra la città e il vulcano si distende un piano, o piuttosto una gran valle, tutta coltivata e sparsa di paesi. Da quel piano vedete spiccarsi isolato, sopra l’immensa base, con regolare pendio, un cono, il cui vertice è tronco, e diviso in due montagne gemelle: alla sinistra il monte Somma, elevato 3430 piedi (1114 metri) sopra il livello del mare; alla destra il Vesuvio, la cui altezza, naturalmente instabile, oscillò in questi ultimi secoli verso i limiti stessi del Somma, ora superandone il livello, ora abbassandosi al disotto di esso, secondo le diverse fasi della sua vita convulsa. Ma osservate bene; il monte Somma, che discende con regolare pendio sulla sinistra, è tagliato a picco dalla parte opposta, e scavato in guisa da formare una muraglia semicircolare, un vero recinto, che circonda e quasi abbraccia un cono interno, il vero Vesuvio. Anzi, vedete, la cresta semicircolare del monte Somma, si prolunga verso il golfo in un certo rilievo,