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366 serata xxii

per la valle del Reno. Osservate quanto è diverso l’aspetto di quelle montagne da quelle che noi, guardando a nord, vediamo cingere l’orizzonte con un diadema di denti e di aguglie nevose. Colà invece colli morbidi, ma inameni, nessuna cima appena ardita, fanghi, argille e macigni1, in luogo di porfidi e di graniti. Poco oltre la Porretta, eccovi sulla cima della catena; ma vi par d’esser ancora nell’ima regione delle nostre valli. Di là calando per giri e rigiri a Pistoja, potrete dire di aver attraversata, quanto è larga, la grande catena. Ma fermatevi un istante ancora in vetta e spingete lo sguardo verso ponente. Una vasta pianura parte dal piede dell’Apennino, e sfuma lontano lontano, e là in fondo il mare.... Ma no; là in fondo ci son altre montagne.... c’è un’altra grande catena.... sicuro! quella che ci si presenta direttamente allo sguardo è il monte Pisano appunto, che si pro lunga a nord-ovest colle Alpi Apuane, a sud-est colle montagne di Volterra e di Massa Marittima. E l’Apennino? L’avete sotto ai piedi, mentre quella catena littorale l’avete di fronte, e fra le due la gran valle dell’Ombrone, poi l’immenso bacino della Val d’Arno e del Trasimeno, poi la gran pianura romana, limitata dal Paglia e dal Tevere, ove fra le due catene ne nasce una terza, la catena vulcanica, che ricusa d’aver che fare o coll’una o coll’altra. Ovunque poi vi appressiate alla catena littorale, e’ vi parrà d’essere tornati fra le Alpi. Fianchi ignudi, rupi scoscese, aguglie aeree, sparse talvolta di neve anche nel cuore dell’estate, insomma, ripeto, quell’impronta alpina, che il geologo, meglio ancora del paesista, trova espressa nella natura delle rocce, e nell’epoca a cui esse appartengono».

«Le Alpi Apuane», domandò la Giannina, «sono dunque così elevate come le nostre Alpi?».

«Non tanto; ma però il monte Altissimo si leva fino a 4494 piedi parigini sopra il livello del mare; 5439 ne vanta il monte Sumbra; la Pania della Croce tocca i 5728, e il Pizzo d’Uccellino arriva fino a 57702».

«E sono anch’esse così belle, così maestose come le nostre Alpi?» ripigliò Giannina.

  1. Col nome di macigno indicano i Toscani certe arenarie molto dure, ma somiglianti a quella pietra più molle, che i Lombardi chiamano molera, e di cui sogliono incorniciare le finestre.
  2. Piedi parigini 1 = metri 0,32484
    " 4494 = " 1459,83
    " 5728 = " 1860,69
    " 5439 = " 1766,80
    " 5770 = " 1874,33