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360 serata xxi

volgessero un giorno parole di scherno a questi volatori notturni, i quali non vedono che visi arricciati, non odono che guai di ribrezzo, non incontrano che mani armate ad ucciderli, potrebbero ben essi rispondere: — Che l’uomo abbia per voi le carezze, per noi i colpi di granata, questa è cosa che lo riguarda. D’ingiustizie l’uomo ne fa tante!... Ma quanto al servirlo, quanto al meritarle le sue carezze, miei cari uccelletti, siamo pari. Voi struggete per lui gl’insetti di giorno, e noi di notte: voi gli preparate il guano al Perù, noi glielo formiamo giornalmente in tutte le parti del mondo.... —».

12. «Ma badi signor zio», interruppe il cacciatore di cince e di pettirossi, «gli uccelli almeno si mangiano, e che ghiotto boccone!...».

«Anche i pipistrelli....». Grido generale di ribrezzo e di spavento! «Sicuro, i pipistrelli si mangiano, e come!... Sapete che cosa vuol dire edulis in latino?».

«Mangereccio, che si mangia», fu pronto a dire Giovannino.

«Bravo! che si mangia. A Giava e nelle isole circostanti si fa una caccia spietata dello Pteropus1 edulis, per liberarsi dalle sue devastazioni, e per mangiarne le carni. E così si mangiano i suoi congeneri, cioè le rossette, che sono i più schifosi, i più terribili pipistrelli in apparenza: dipinti come bestie feroci, come vampiri del peggior conio, che hanno una larghezza fin di 1 metro e 62 centimetri: eppure animali pacifici, che vivono patriarcalmente in grandi famiglie, sospesi agli alberi o alle vôlte delle caverne e degli edifici. Abitano l’India, l’Egitto, il Senegal, l’Arcipelago indiano, ecc. L’Europa non possiede alcun rappresentante di questa famiglia....».

«E così schiveremo di diventare mangiatori di pipistrelli», disse la cognata.

«Non mi vorrai però negare», risposi, «che se si mangiano vuol dire che si trovano buoni a mangiarsi. Quanto a quella tal specie di Giava, ho letto che gli Europei la trovano disgustosa, per un forte odor di muschio che le è naturale; ma ho letto anche che la carne delle rossette è bianca, succulenta e di buon sapore. In quanti modi adunque questi poveri animali si rendono utili all’uomo!».

13. «Sta a vedere», disse la cognata, la quale mostrava di

  1. Pteropus, dal greco pteron = ala e pous = piede, significa che ha l’ali ai piedi.