Pagina:Stoppani - Il bel paese - 1876.pdf/356

350 serata xxi

acquatico gigantesco, o un coccodrillo corazzato, che risorge dalla tomba, risuscitato dalla sua morte apparente al sopravvenire della prima ondata. Che te ne pare, Marietta? È il freddo o il caldo che produce il letargo?».

4. «È l’uno e l’altro», rispose l’interrogata.

«Allora nè l’uno, nè l’altro, perchè non si vedrebbe come due cause opposte possano produrre l’identico effetto. Io direi che il letargo invernale od estivo è una conseguenza della speciale organizzazione dei diversi animali, destinati a vivere sotto un clima piuttosto che sotto un altro. Un certo grado di temperatura esterna è sicuramente una delle condizioni perchè l’animale obbedisca alle leggi del proprio organismo, eserciti una speciale funzione. Ma il dire che il freddo o il caldo sono la causa del letargo, parmi, lo ripeto, un esprimersi con molta inesattezza. Il signor E. Baudement1 paragona il sonno letargico al sonno naturale ordinario; il sonno annuale al sonno quotidiano. Il sonno invernale o estivo sarebbe un lungo periodo di riposo a ristoro di un lungo periodo di attività. Non è nè il freddo nè il caldo. che ci costringe a dormire; ma la stanchezza che ci coglie dopo molte ore di veglia. Il freddo e il caldo, come l’oscurità, ci conciliano il sonno; questo è vero: ma non ne sono la causa. Una volta che abbiamo ben dormito, non c’è nè freddo, nè caldo, nè oscurità che ci sottragga alla veglia. Piuttosto nel metterci al riposo noi cerchiamo per istinto di metterci al riparo dagli agenti esterni per non esserne disturbati. Perciò dormiamo volentieri sotto le coltri d’inverno, e al rezzo d’una pianta d’estate. Così i pipistrelli si cacciano nelle caverne dove fa più caldo d’inverno, e i coccodrilli d’America sotterra, ove fa più fresco d’estate. Il sonno è necessario, come il nutrimento, all’uomo ed agli animali. Noi e tanti animali che ci assomigliano pel loro organismo, mangiamo tutti i giorni, e più volte al giorno; il boa non mangia che a intervalli di molti giorni, fors’anche di mesi. Così, se noi e tanti animali alterniamo la veglia e il sonno coi giorni e colle notti, il baco da seta dorme quattro volte nella sua vita di larva, e gli animali ibernanti alternano il sonno e la veglia colle stagioni. E tanto vero che il letargo animale equivale al sonno quotidiano, che potete osservare in genere, come gli animali letargici siano, nel lungo periodo di veglia, animali notturni e diurni ad un tempo. I pipistrelli volano di notte; ma li trovate ben

  1. Dictionnaire d’histoire naturelle di C. D’Orbigny.