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i vampiri 343

ne ha poi di più madornali, di quelli che in paragone delle nostre nottole, possono dirsi giganti. Per esempio, i vampiri....».

«I vampiri?» sclamò Giovannino trasalendo. «Sono dunque pipistrelli quegli orrendi mostri, che uccidono gli uomini succiandone il sangue!».

«Dunque», risposi, «hai udito anche tu le spaventose storie di quei demonî, in forma di pipistrello, terrore dei deserti del l’America meridionale? Guai a quell’uomo che, sedotto dal rezzo di una pianta in quelle plaghe cocenti, si sdrajasse per ripigliare un po ’ di lena. Il vampiro è là che lo adocchia, con uno sguardo ove spira, in orribile accordo, la ferocia e la voluttà. Eccolo.... Appena l’infelice viandante abbandona il capo alla terra, il vampiro distende le mostruose ale, e lemme lemme gli si appressa, alitandogli sul viso un dolce zefiretto. L’infelice si addormenta in placida estasi, o se già dorme più e più si profonda nel sonno. Il vampiro non ha torto un istante lo sguardo dalla sua vittima, finchè l’abbandono di tutte le membra, il caldo alito che soffia a intervalli misurati dalle labbra semiaperte, non lo hanno assicurato che il sonno è profondo. Allora ecco il vampiro posarsi leggero come una piuma sul petto al dormente.... Gli accosta alla gola l’orribile bocca.... lo addenta, ma con tal arte che non sia punto turbato il sonno all’infelice, a cui succhia lentamente il sangue fino all’ultima goccia coll’ebbrezza di Satana».

Qui feci punto, soffiando, e passandomi la pezzola sulla fronte. Il mio piccolo uditorio era tutto inorridito, e al tempo stesso come incantato davanti all’orribile quadro. Stavano tutti a occhi fissi, a bocca spalancata, senza trarre il fiato, e rimasero scandolezzati veramente quand’io ruppi l’incanto con una cordiale risata. E mentr’essi chiedevano invano a sè medesimi la spiegazione di quest’insolito contegno:

«Miei cari», dissi loro, «le son favole, vedete. È vero che vi hanno pipistrelli che succhiano il sangue, e che perciò furon detti vampiri, dal nome di certi mostri favolosi, di cui, se ben mi ricordo, parlano le leggende tedesche. La specie più nota è il vampiro spettro (Vampyrus spectrum, L.) dell’America meridionale, grosso come una gazza, con una membrana a ferro di lancia sul labbro superiore. Misura coll’ale distese 65 centimetri all’incirca. Se volessi chiamarlo un grazioso animaletto avrei torto davvero. Ma, per quanto brutto e cattivello, lo si vuol sempre difendere dalla calunnia, non foss’altro perchè la calunnia è bugia. Il naturalista Azara pare che abbia descritto i