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specie, diverse di struttura, d’indole, di costumi, la cui storia, ancor poco conosciuta, è per quel poco interessantissima. Ci scommetto che voi non sapete, così all’ingrosso, che cos’è un pipistrello».

«Non è dunque un uccello?», domandò la Chiarina.

«Che dici?» riprese Carlino; «è un ratto, che vola».

«Ma se vola, mio caro, non è un ratto perchè i ratti non volano; e se è un uccello, diamogli almeno il becco e le penne. Ma voi non siete più innanzi, ma non siete nemmeno più indietro di Aristotele e di Plinio, e di naturalisti assai più mo derni. Abbisognate tuttavia di qualche lezioncina».

«Come!» ripigliò Carlino. «Se ne sapessimo quanto Aristotele e Plinio!...».

«Ne sapreste assai; ma dopo tanti secoli, di certe cose almeno, se ne può sapere un tantino di più. Aristotele e Plinio sono i babbi della storia naturale; ma la scienza non poteva loro rispondere che coi primi vagiti. Aristotele e Plinio, come i naturalisti meno moderni, non iscorsero nelle nottole altro che uccelli di natura singolare; ed è singolare davvero un uccello senza piume, senza becco, armato di denti come un tigre, di orecchi come un asino, coperto di pelo come un topo, che non fa ova, non costruisce nido, e allatta i suoi piccini. Ma che volete? il naturale ribrezzo è da incolparsi certamente in gran parte di tanta lentezza nei progressi della scienza riguardo a questi schifosi animali. Gli antichi pare che andassero a pigliare dai pipistrelli il modello delle lore Arpie, dee della fame, mezzo uccelli e mezzo fanciulle: nel medio evo i pipistrelli erano gl’immancabili compagni delle streghe. Anche l’arte moderna, pigliando a prestanza le piume dei variopinti uccelletti per fornire di ale gli angioli, non seppe trovare pel diavolo altre ale che quelle dei pipistrelli. Conoscete l’Inferno di Dante colle meravigliose illustrazioni del Dorè? Un uomo un po ’ distratto potrebbe pigliarlo per un trattato zoologico sull’ordine dei cheiropteri».

«Ma come c’entrano», disse Carlino tornando alla carica, «codesti cheiropteri coi pipistrelli?».

«Via, è il nome che i moderni naturalisti danno a quest’ordine svariatissimo d’animali; e lo compongono, come sogliono fare, di due parole greche, la prima che significa mano, la seconda che vuol dire ala1. Vedete che questo nome è tratto dal

  1. Cheir = mano; pteron = ala.