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SERATA XX


I Pipistrelli.

Che farne de’ pipistrelli?, 1. — Nè uccello nè topo, 2. — Caratteri zoologici dei pipistrelli, 3. — Squisitezza di tatto, 4. — Costumi dei pipistrelli, 5. — Specie nostrali, 6. — I vampiri, 7. — Il vampiro d’Italia, 8.


1. «Ricordati della sfida», mi gridò la Giannina, appena fui entrato nella sala. «Ci dirai dunque stasera se valga la pena di conservare nel Museo quelle brutte bestie che si veggono volare a cento a cento in una sera d’estate. Poi, che voleva farne quel signor Major di un sacco di nottole?».

«Ecco precisamente quello che ci chiedevano quanti incontravamo per via, e specialmente i curiosi che ci si facevano dattorno quando, arrivati all’albergo, il signor Major prese a numerare le sue vittime, e, pigliandole ad una ad una colle pinzette, le cacciava entro un vaso ad affogarsi nell’alcool, in cui dovevan essere conservate. A vedere quelle povere bestie come si ajutavano delle mani e dei piedi per sottrarsi al loro terribile destino! come figgevano le ugne acutissime nelle mani del carnefice scienziato!... A vedere, sopra tutto, quei rinolofi spalancare spaventosamente la bocca, e mostrare il formidabile apparato di denti che li assomiglia alle fiere più sanguinarie....».

«Dunque non erano solo pipistrelli», interruppe Carlino che aveva notato il nome di rinolofi.

2. «Ecco», gli dissi; «tu rispondi benissimo, senza saperlo, alla domanda della tua cugina. Il volgo ( ed è volgo sempre chi non sa) crede che tutti i pipistrelli siano la stessa cosa. La scienza invece ne riconosce una immensa famiglia, sparsa abbondantemente in tutte le regioni del globo, ricca di generi, ricchissima di