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i bagni di trescorre 325

dall’invernale letargo ai primi soffi di una primavera mendace. Tutto l’uditorio è in moto, in iscompiglio. Chi guaisce, chi ride, chi si copre la testa, perchè ha sentito dire che i pipistrelli appiccano la tigna. D’un tratto eccoti un bosco d’armi e d’armati: chi ha preso una salvietta, chi la granata, chi uno strappo di fascina, e il povero pipistrello, che si trova tagliate le vie da ogni parte, moltiplica le ruote, e i ghirigori, che pare un mulinello nell’aria. Dalli di quà!... Dalli di là!... Finalmente un colpo di granata, menato alla cieca da Giovannino, lo coglie; onde, sbattuto contro la parete, va a cadere in un angolo della sala, ove s’agita lievemente, oggetto di ribrezzo e di terrore per gli stessi eroi che hanno riportato una così gloriosa vittoria.

Ritornata la calma, tutti si rimisero a sedere, col pipistrello nella testa, di cui tutti volevano parlare ad un tempo, mettendo fuori le più strane sentenze.

«Miei cari!» cominciai io, quando il chiaccherìo si fu alquanto rimesso. «Che avreste fatto, che avreste detto, se vi foste trovati con me nella buca del Corno, ove quasi non era permesso di respirare altro che pipistrelli?».

«Raccontaci, raccontaci!» gridarono tutt’insieme i nipoti; ed io fui ben contento di potermela cavare così a buon patto per quella sera, mentre appunto pensavo imbarazzato un argomento con cui soddisfare alla curiosità di un uditorio, che si andava facendo sempre più esigente.

2. «La buca del Corno si trova nelle vicinanze di Trescorre. Non vi sarà nuova questa terra bergamasca, la quale gode di una vera celebrità in Lombardia per le sue acque sulfuree d’efficacia incontestabile. Io mi ci era condotto nella state del 1856. A ingannare le noje inseparabili da una cura di bagni, benchè ancora zoppicante pei dolori di un’ischiatica, mi tornavano molto opportune le scorrazzate geologiche nei dintorni, che ben si prestano all’uopo. Dovete sapere infatti che i dintorni di Trescorre sono interessantissimi pel geologo. A poca distanza dallo Stabilimento balneario sono le cave dei marmi carnicini di Zandobbio. Altre cave si aprono ancora più presso a Trescorre sulla destra del Cherio. La valle di Lesse, che confluisce col Cherio, è celebre ormai pe’ suoi fossili di diversa età. Se andrete una volta a Trescorre non mancheranno i villanelli di venirvi a presentare i canestri pieni di pere, di mele, di pesche, di fichi, di pomi di terra pietrificati. E davvero voi potrete credere che siano veramente tali; ma badate bene: non si tratta che di nu-