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SERATA XVIII


Le fontane ardenti.

Tra Modena e Pistoja, 1. — I fuochi di Barigazzo, 2. — Una notte sull’Apennino, 3. — Culto del dio magnano, 4. — Proposta di un nuovo combustibile in Italia, 5. — L’antica Velleja, 6. — I fuochi di Velleja e la chimera di Licia, 7. — Il Vulcanello della Porretta, 8. — Sintesi rappresentata dalle sorgenti termo-minerali, 9.


1. «La nuova gita che vogliamo fare insieme, partendo ancora da Modena, è assai più lunga della precedente; ma, per farla corta, la faremo di volo. Ci ricondurremo fino a Maranello; ma quì, in luogo di volgerci a destra, verso le Salse di Nirano, toccheremo via difilati verso tramontana, seguendo la dilettevolissima strada che si svolge tra i vigneti, i campi aprichi, i folti boschi e gli ameni casali, sulla sponda occidentale della Valle del Panaro, e si spinge fino alla vetta dell’Apennino, ove discende, pel passo dell’Abetone, a Pistoja.

» Quante cose sarebbero da vedere lungo il cammino, se foste vaghi, quant’ero io, di ricercare le molte meraviglie con cui si viene manifestando, in quel breve tratto di via, l’attività interna del nostro globo! Se, per esempio, giunti a Maranello, voleste deviare un tantino a sinistra, potreste ascendere a monte Pujanello, a vedervi una bellissima salsa. Lassù la chiaman le bombe; ha anch’essa un recinto di forse 300 metri di giro, e molti conetti, alcuni inerti, ma i più provvisti di un cratere ripieno di acqua fangosa, con gusto di sale e di petrolio, da cui ribolle incessante il gas infiammabile. L’anno precedente alla mia andata, che fu nel 1864, a uno di quei coni, che trovai muto e inattivo, saltò il grillo di uscir fuori con forti detonazioni, buttando in aria le zolle all’altezza di qualche metro, e vomitando fango. Bisogna