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storia della salsa di sassuolo 297

pensiero; poi due occhi larghi, immobili, fissi in un certo punto, dove si vede.... chi sa che cosa vedono quegli occhi? Lo scienziato poi deve avere una testa da Giove Olimpio, un cranio, ca pace di contenere tanto cervello, quanto ne possiedono insieme tre uomini di stampo comune: un uomo che parla poco, non ride mai, pensa sempre. Finalmente un bel giorno avete la fortuna di vederli questi personaggi; un palpito insolito vi avverte della loro presenza.... Oh povero di me! Il gran guerriero è quell’omiciattolo là, tremolante su due gambette, col viso liscio e pelato, il capo chino, gli occhi socchiusi. E il poeta? Eccolo là, con tanto di pancia, la faccia tonda come l’O di Giotto, la testa senza una mezza protuberanza; sembra un cuoco. E lo scienziato?... è quell’uomo che ride a crepapelle, che v’infilza una dozzina di freddure, l’una peggio dell’altra, un vero scacciapensieri. Oh i nostri ideali!... La salsa di Sassuolo era anch’essa un vero tradimento fatto dal reale all’imaginario. Eppure quello spregevole fossatello era il vulcano di fango la cui storia paurosa è più antica di quella dei più formidabili vulcani.

3. » Plinio, al cui ardimento dobbiamo i documenti della prima eruzione storica del Vesuvio, narrata dal nipote....».

«Dovresti dirci qualche cosa di codesta prima eruzione», interruppe la Giannina.

«Un’altra sera, nel caso: ora non m’interrompere. Plinio dunque ci narra egli stesso la più antica eruzione storica della salsa di Sassuolo. Egli riferisce come nell’anno 663 di Roma (91 anni avanti Cristo) un portentoso avvenimento gettò il terrore nella campagna di Modena. Tra lo scuotersi e il rimbalzare dei monti si videro in pieno giorno fiamme e fumo levarsi al cielo. Le ville nei dintorni si diroccarono, e molti animali rimasero schiacciati. Trattasi certamente della salsa di Sassuolo che è appunto visibile d’in sulla via Emilia, antica strada romana da cui, dice Plinio, molti cavalieri romani e viandanti stettero a contemplare il fenomeno. Del resto la nostra salsa non mancò di rendere testimonianza alla veracità di Plinio, ripetendo a volte a volte il brutto gioco, da cui non ha l’aria di essersi ancora divezzata. In più luoghi gli storici narrano di terremoti nel modenese, et precisamente ad un terremoto è attribuita la rovina di Sassuolo nel 1501. — Non parlano propriamente della salsa; ma ciò che essa fece e prima e poi, ci fa supporre che non rimase probabilmente estranea a quei disastri. Infatti noi troviamo che nel 1592, la nostra salsa, dopo una serie di terremoti, arse per più giorni,