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il rilievo esterno compenserebbe matematicamente la depressione che si va formando nell’interno, e la mole del colle non scemerebbe punto. Ma la cosa non va così. Abbiamo già veduto quel fango arrestarsi soltanto in piccolissima quantità; il resto scorrere, confluire per cento ruscelli entro un canale, che lo conduce giù per la valle. Talvolta le piogge imperversano tanto, per esempio, in Sicilia, che i coni già formati si stemprano, e l’intera salsa si trasforma in un pantano fluente. Perciò solamente la depressione va di continuo crescendo mentre il rilievo, rinnovandosi le mille volte, appena si conserva quale si formò nei primi giorni in cui uscì fuori la salsa. Una salsa è dunque per una montagna argillosa un vero emuntorio1 che porta via senza compenso. Ora intenderete perchè le salse di Nirano, e credo tutte le salse del globo (quelle eccettuate che andarono soggette a vere eruzioni), presentino un circo. Quel circo, dico, non è che una fossa, scavata, sprofondata a poco a poco, a forza di sputar via del fango, se mi perdonate l’espressione. Il cratere della salsa di Nirano rappresenta non meno di 10 milioni di metri cubici di argilla esportati dalla lenta azione della salsa, associata all’azione immediata delle acque pluviali».

20. «Io credevo», prese a dire Giannina, «che il fango di quelle salse fosse eruttato precisamente come le lave dei vulcani; cioè che quel fango fosse tirato su dalle viscere della terra, chi sa da quale profondità?».

«Ma non ti ho detto che le salse di Nirano riversavano fango in gran copia durante la stagione delle piogge, mentre in tempo di siccità erano quasi asciutte anche internamente? Poi quel fango è della stessa natura delle argille, che compongono le colline. È dunque un impasto affatto superficiale; è il suolo stemprato dall’acqua pluviale, che gorgoglia, ribolle e trabocca al passaggio del gas. Accaddero bene in altre salse delle vere eruzioni; le salse si trasformarono in veri vulcani di fango, eruttando delle masse di natura affatto diversa dal terreno superficiale. Ma le salse di Nirano non soffersero mai, per quanto consta storicamente, di tali parossismi. Soltanto fui dai villani assicurato che al sopravvenire dei temporali l’attività di quelle salse s’accresce notevolmente; quei conetti sembrano irritarsi; le bolle scoppiano più tumultuose, più rabbiose, lanciando in aria il fango, fino a qualche piede di altezza».

  1. Emuntorio, voce latina, derivata dal verbo emungere che significa mungere e portar via, si usa nella scienza per indicare tutto ciò che serve a scaricare e togliere da checchessia gli umori soverchi.