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tasse di fenomeni al tutto peregrini. Adesso si potrebbe andar più in là del preludio e riuscire almeno all’atto primo colle magnifiche descrizioni che, in un recentissimo lavoro, fece l’Abich1, dei vulcani di fango, straordinarî di numero e di grandezza, che ingombrano le bassure del Caspio, dando forse a quella regione l’impronta più caratteristica. Ma quando io vi avrò descritto le salse e i vulcani di fango, quali si possono osservare in Italia, in luoghi a noi vicini, e in cento altri della penisola, leggendo poi a suo tempo gli autori suddetti, troverete che nessuno forse dei fenomeni da loro descritti ci obbliga ad uscire dalle nostre terre per contemplarlo e studiarlo.

» Io mi fermerò per ora ai dintorni di Modena, dove si presenta forse il gruppo più completo e più caratteristico di quei fenomeni, di cui vi devo parlare. Mi accompagnerete dapprima in un giro, che si fa partendo da Modena al mattino e ritornandovi prima di notte, dopo aver attraversato una delle regioni più brutte, per chi cerchi alla natura i soliti vezzi cantati dai poeti, delle più belle invece per chi alla natura brama strappare i più gelosi segreti. Due volte ho già compiuto il giro di cui vi parlo: l’una in un verso, l’altra nel verso opposto. È indifferente pigliarlo dall’uno piuttosto che dall’altro; ma io preferirò di condurvi per quella strada che feci la seconda volta e fu nell’estate del 1865. Trattandosi però di fenomeni assai variabili potrò rendervi ragione delle differenze che vi notai, tra la prima volta che fu, credo, verso l’ottobre del 1864, e la seconda che avvenne, come ho detto, nel cuore dell’estate successiva.

5. » Era, se ben mi ricordo, una giornata di luglio. Io, coll’amico Pensa, di cui vi ho già parlato, e due signori venuti da Nuova-York per mire industriali sui petrolî italiani, ci levammo di buon mattino, e con una buona vettura pigliammo la via maestra, che

  1. Abich, chimico e geologo assai valente, stabilito a Tiflis. Scrisse un’opera sul Vesuvio, e diverse memorie sull’Ararat, e sui fenomeni vulcanici delle penisole di Kerc (Kertsch), e di Taman, tra il mar Nero, e il mar d’Azof, e della regione occidentale del Caspio, tra l’estremità orientale del Caucaso e il confluente dell’Araes e del Kur, ecc.