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confronto tra gli apennini e le alpi 251

Canà, a cavaliere del torrente Schirone1, per potere di buon mattino pigliare il sentiero, che ci doveva condurre a S. Andrea del Taro, a Miano, a Riccò, a Neviano, tutti luoghi segnalati dagli autori come petroleiferi. Infatti, la mattina seguente, noleggiati due ciuchi e i due rispettivi conduttori, riguadagnammo la vetta della catena, attraversata il giorno prima, che dal monte Canà si stacca dritto dritto, verso levante, fino a Taro.

5. » Mi ricorderò sempre di quella gita deliziosa, in una di quelle giornate, per cui un po’ immeritamente il settembre ha voce d’essere il più bel mese dell’anno. Dico immeritamente, perchè esso non si cura poi troppo di giustificare la sua fama, e ci regala delle quindicine di piogge, da disgradarne l’ottobre e quasi il febbrajo e il marzo. Ma una bella giornata di settembre, con quei tratti di cielo così chiaro, con quell’aria così fresca e così tepida.... Oh! me ne ricordo, e mi ricordo anche di quella impressione tutta nuova che mi fece la natura dell’Apennino, così diversa da quella delle Alpi. Chi ritorna da una corsa negli Apennini, non vi dirà certamente d’essersi assiso sulla sponda di un limpido torrente, che precipiti di cascatella in cascatella, accarezzando e spruzzando gli scogli marmorei e cristallini, e d’aver tuffato il viso, acceso dalla vampa del sole, nella freschissima onda. I torrenti dell’Apennino scorrono solitari in fondo alle valli deserte, perduti entro lo sfasciume, che di continuo si rinnova, sudicio e melmoso. Pochi anzi sono perenni: per lo più, oggi gonfi e impetuosi, domani esausti, alternano le ingrate torbide, colle siccità lunghe e uggiose. Ove le valli si allargano, voi udireste chiamarsi fiume un letto sformato, di sabbie o di ciottoli, che altrove sarebbe detto landa o deserto. Si direbbe che nelle Alpi la vita sociale è addensata in fondo alle valli, mentre nell’Apennino cerca le cime dei monti. Nelle Alpi le borgate, i villaggi, i casolari, segnano, o come punti allineati, o a lunghe strisce biancheggianti, il corso delle grandi, come delle piccole vallate. Dalle magnifiche strade che, ripetute a larghi intervalli, guidano le colossali vetture attraverso la massima giogaja d’Europa, fino al pauroso sentiero, che porta il cacciatore sulle tracce del camoscio, tutte le vie delle Alpi seguono, quasi invariabilmente, il corso delle acque, ch’esse accavalciano su mille ponti, serpeggiando continuamente dall’una all’altra sponda. Il viaggiatore,

  1. Lo Schirone ha le sue sorgenti negli Apennini a mezzodì di Salsomaggiore. Passando a ponente di questo borgo, dove trova il confluente della Chiaja, giunge a S. Donnino, e va a buttarsi nel Taro presso al confluente di questo fiume nel Po.