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nell’Emilia, in Toscana, e nelle provincie romane è piuttosto un largo rigonfiamento di morbidi colli arrotondati a ridosso l’uno dell’altro, che non una catena di montagne a creste decise, assume più verso mezzodì, e specialmente nei due Abruzzi, il fare delle Alpi. Qui è una vera catena di monti irti e brulli, a vette spiccate, a profili taglienti, come nelle Prealpi e nelle Alpi. Quei monti sono così elevati, che per poco non s’incappucciano di nevi perpetue. Ma poichè la latitudine1 troppo meridionale non lo consente, si contentano di tenersi coperti di neve quasi tutta l’annata. Le due maggiori cime sono il Gran Sasso nell’Abruzzo ulteriore, che è anche il punto culminante dell’Apennino, ossia della penisola italiana, e la Majella, nell’Abruzzo citeriore2 che forma, come dicevo, lo sfondo dell’anfiteatro di Tocco.

  1. Latitudine è la distanza di un paese dall’equatore. Più ci avviciniamo all’equatore, allontanandoci da uno dei due poli, e minore diventa la latitudine, e più alta la temperatura generalmente parlando.
  2. Il Gran Sasso d’Italia è alto 8621 piedi parigini (metri 2896) sul livello del mare: la Majella 8594 piedi parigini (metri 2792).