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glione, Calcabrina, Cagnazzo, Barbariccia, Libicocco, Ciriatto, ecc. fanno scorta al povero Dante, che non s’è mai trovato in sì brutta compagnia. Intanto un tal Ciàmpolo, che bolliva laggiuso, volendo pigliare almeno una boccata d’aria, cacciò il muso fuori: ma gli furono addosso quei demonî e volevano farne filacce coi loro uncini: ed egli, mariolo anche in inferno li seppe tenere a bada con belle parole: poi, côlto il destro, saltò di botto nel lago, e sparve, lasciandoli con tanto di naso. Ma si: non dimentichiamo il nostro soggetto. Sulle alture della Trinità trovasi dunque un lago di pece, ossia di bitume o di denso petrolio. È una enorme caldaja, una bolgia nera, che misura due chilometri e mezzo di giro. È un bacino di solida pece, colmo di pece liquida. Infatti attorno attorno la pece è solida e dura; a mano a mano però che c’inoltriamo verso il centro del lago, la pece si riscalda, si rammollisce e giungiamo finalmente a un punto ov’essa è fluida e bollente. Tutto il paese all’ingiro è come sommerso nella pece, e vi ebbero certamente grandi sgorghi ed eruzioni di pece, se dovette formare dei colli, e, spingendosi in mare, fabbricarvi fantastiche rupi. Tutto del resto annuncia in quell’isola una straordinaria attività, nè vi mancano, come altrove, i vulcani di fango bollente.

» Vedete adunque, miei cari, come esistano, non solo delle sorgenti, ma dei laghi di petrolio, i quali potrebbero convertirsi, e si convertiranno certo a suo tempo, in laghi di lucilina».

«Perchè», riflettè Giannina, «non si va tosto ora a trarre partito di una cosa così utile?».

«Ho detto ch’è un’isola ancora selvaggia.... sono paesi così fuori di mano... Poi gli Americani, quelli degli Stati Uniti m’intendo, hanno trovata troppa bazza nelle loro contrade.... Col crescere del consumo e coll’esaurirsi dei magazzini naturali, a cui oggi gli Americani attingono la lucilina in tanta copia....».

7. «Esistono dunque», interruppe la Chiarina; «anche negli Stati Uniti sorgenti e laghi di petrolio?».

«Ve ne sono, sì, alcune sorgenti: ma non se ne fa caso, tanta è la quantità che si raccoglie per l’altra via, cioè per mezzo dei pozzi. Dodici anni fa si ignorava affatto quali immensi tesori, giacessero occulti nelle viscere della terra. Fu nel 1858 che si annunzio l’esistenza nei dintorni di Titusville1 di grandi serbatoi di un liquido che alla proprietà illuminante in massimo

  1. Nello stato di Pensilvania.