Pagina:Stoppani - Il bel paese - 1876.pdf/205


cause della fosforescenza degli animali 199

anche separata dall’animale, purchè venga a contatto coll’aria. Perciò si dice benissimo che la fosforescenza della lucciola è un fenomeno di combustione. Si dirà invece che la digestione è un fenomeno vitale, perchè si opera col concorso degl’istinti dell’animale, sollecitati dalla presenza del cibo nello stomaco. Lo stomaco, separato dal corpo, non digerisce, no certo. Certi animali divengono luminosi soltanto quando sono solleticati, stimolati; e la fosforescenza cessa, quando cessi lo stimolo.... Non intendete ancora?... Vi porterò una similitudine che ve ne capaciterà. Anche noi presentiamo dei fenomeni esterni che hanno della somiglianza con quello della fosforescenza».

«To’ che diventiamo luminosi anche noi....», disse ridendo Giannina.

«Divenir luminosi, no; ma cambiar di colore.... Quante volte non ci avviene! La paura ci fa pallidi come la cera; la vergogna invece ci fa il viso rosso. L’impallidire e l’arrossire sono fenomeni vitali, prodotti dagli stimoli della paura o della vergogna. Fate conto che quegli animali di cui parlavamo, quando ricevono le impressioni che in noi sono prodotte dalla vergogna, in luogo di arrossire, divengano fosforescenti.... Già, dicendo che la fosforescenza è un atto vitale, capisco che non s’è detto nulla. Si vorrebbe sapere eziandio perchè il corpo di quegli animali, eccitato da certi stimoli, produca un fenomeno luminoso; si chiederebbe quali principî fisici, poi quali principi organici sono messi in gioco dagli istinti, ossia dal principio vitale, per produrre un fenomeno, che è ad un tempo organico e fisico. Si conoscono gli organi visivi, gli organi auditivi degli animali; si conosce l’apparato per cui l’anguilla elettrica regala una scossa diabolica al mal capitato che la tocchi; l’apparato della fosforescenza non si conosce ancora. Sappiamo però che per produrre della luce, non c’è bisogno di un corpo che abbruci; sappiamo che i corpi possono divenir luminosi anche solo per effetto di un movimento impresso alle molecole, ossia alle particelle di cui sono composti.... Tu, Giovannino; t’ho trovato l’altro di fuor di porta, che sceglievi tra i mucchi di ghiaja certi ciottoli bianchi, lisci, che hanno un po’ del trasparente.... del cristallino».

«Volevo», rispose l’interrogato, «mostrare all’Annetta i sassi che fanno fuoco».

«Ma come? fanno fuoco?...».

«Cioè», continuò Giovannino, «fanno chiaro di notte, e sempre quand’è bujo, perchè battendoli l’un contro l’altro, ad ogni colpo ne esce, quasi si direbbe, un lampo».