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animali fosforescenti 195

acque gocciando fuoco; le onde morbidissime, lambenti il lido, prendevano la forma di tremule vampe, come quegli spiriti alianti, che inseguono i passeggeri, secondo certe favole superstiziose che raccontano ai bambini le serve credule e ignoranti1».

7. «Ma le son cose vere coteste?» interruppe la Giannina: «le mi pajono storie delle fate».

«Se sono cose vere, domandi?... e non ti ho detto che le ho viste io stesso che le ho contemplate per molte ore deliziose di una notte.... anzi per molte notti, in luoghi diversi?».

Quì naturalmente scoppiò dal mio uditorio una tempesta di — perchè?... com’è?... che cosa c’è!... —

«Conoscete voi le lucciole?».

«E chi non le conosce?» rispose per tutti Giovannino. «Quante volte mi son divertito in campagna con quelle bestioline, che sembravano altrettanti lumicini vaganti per l’aria! Talvolta il piano della valle ne formicolava in modo sorprendente. Ne osservai anche parecchie immobili, nascoste fra le erbe o sotto la siepe, che parevano ciascuna un lumicino acceso nella nicchia di una Madonna. Ma quelle non avevano ali».

«Difatti, quelle erano femmine. Soltanto i maschi delle lucciole hanno il privilegio del volo, e spesso se ne vanno a zonzo, come noi uomini, lasciando a casa sole le povere donne, intese alle faccende domestiche.... Eccovi ad ogni modo una specie volgarissima di insetti, che gode, al pari delle stelle, il privilegio d’esser veduta di notte quando tutte le altre cose scompajono nelle tenebre. Ma sapete voi quanti animali, meno noti della lucciola, o meglio, affatto ignoti a noi, splendono al pari e più di quella? Il signor di Quatrefage, un bravo naturalista francese, che scrisse una bella Memoria sulla fosforescenza marina2, novera a un di presso un centinajo di animali fosforescenti, per lo più marini. Vi troverete indicati 34 specie di insetti; tre miriapodi, ossia cento-piedi3, come voi li chiamate; sette crostacei o granchi; nove anellidi, ossia vermi; sei mol-

  1. Ne’ luoghi dove esistono in certa copia sostanze animali putrescenti (come nei cimiteri), si sviluppa facilmente un gas, detto idrogeno fosforato, il quale s’infiamma spontaneamente al contatto coll’aria. Pare che da questo fenomeno traessero origine le paurose novelle, tanto impresse nella fantasia del volgo ignorante, di anime dei trapassati comparse in forma di fiamme vagolanti che rincorressero i fuggenti.
  2. Annales des sciences naturelles, III Ser., t. XIV, N. 50.
  3. Precisamente il nome greco significa — diecimila piedi; — come miriagramma = diecimila grammi, ecc.