Pagina:Stoppani - Il bel paese - 1876.pdf/18

12 serata i


«Quelle montagne non si sentirebbero mai a nominare dagli Italiani che non siano i loro stessi abitatori. Eppure vi so dire che sono il non plus ultra per chi sa apprezzare le alpine bellezze. Gli Inglesi, che hanno buon naso, le hanno già odorate da lungo tempo e non andrà molto che la corrente dei viaggiatori si volgerà da quella parte forse con maggior foga che dalle parti della Svizzera. Che montagne!... che gole!...».

«Via» soggiunse la Marietta, «bisognerà pur dircene qualche cosa».

«Già.... sarà il meglio che io vi descriva quel mio viaggetto.... Se vi annojerete peggio per voi.... Dunque, per portarvi subito sui luoghi, nello scorso settembre1 mi recai a Belluno, alla porta, dirò così, del gran teatro delle Alpi Carniche, che si apre colla gola del Cordévole. Erano già le ultime ore del giorno.

4. » Mi avevano narrato tante meraviglie di questa gola.... me l’avevano dipinta così incantevole.... e trovarmi lì a dover contendere di minuti col sole, ostinato a volersi coricare all’ora precisa che suole ogni anno ai 16 di settembre!...

» L’Esposizione industriale bellunese, una delle tante che divisero in quest’anno, e fors’anco sciuparono, le forze morali e intellettuali degl’Italiani, aveva attirato a Belluno un mondo di gente. L’Esposizione era interessante, sopra tutto sincera; ed io godei certamente dell’occasione di veder concentrate, in una bella mostra, le riprese di un distretto, ricco. di prodotti naturali, e più ancora di attività e di genio artistico e industriale. Ma vo-

    primo dei due rami si dirige verso nord-est, fra la Stiria e l’Austria, sotto il nome di Alpi noriche. Il secondo, piegandosi prima verso scirocco, poi verso mezzodì, forma un semicerchio che ricinge da tramontana il Veneto orientale. È questo se condo ramo che porta il nome di Alpi Carniche; e il suo defluvio meridionale bagna il Bellunese e il Friuli.
    Il Bellunese comprende la valle di Belluno, l’Agordino o Valle del Cordévole, o Zoldiano o Valle di Zoldo e del torrente Maé, il Cadore coi torrenti Boite, Miais e Austet, il Comelico o Valle della Piave.
    Il Friuli comprende: la Carnia colle valli del Tagliamento, del Disocchiere, di Sauris, del torrente Lumiei, ecc.; il Canale del Ferro o valle del Fella, il Basso Friuli, e il Friuli orientale colle valli dell’Isonzo e del Vipacco.
    Da Belluno per andare ad Agordo, si lascia la riva destra della Piave, ove siede Belluno; si trova a nord-ovest la riva sinistra del Cordévole, e si entra nella valle angustissima di questo fiume impetuoso, tra il gruppo del Monte Pelf a ponente, e il Monte Pizzon a levante. Quella è la valle o piuttosto la gola, che qui si descrive. Essa è tagliata nella dolomia, roccia calcarea, composta di carbonato di calce e carbonato di magnesia in proporzioni poco disuguali. Le dolomie compongono molte delle principali montagne delle nostre Prealpi, ma si fanno così predominanti nelle Alpi Carniche, che oggi queste si distinguono (almeno per un vasto tratto) col nome di Alpi dolomitiche. Nel Veneto e nel Tirolo le dolomie sono candide e cristalline come lo zuccaro in pani.

  1. Queste conversazioni si suppongono tenute durante l’inverno 1871-1872.