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156 serata ix

dalla loro Madonna, o piuttosto da quelle antiche madonne.... dal volto nero....».

«Come quella d’Oropa?...» interruppe Marietta.

«Benissimo!... la cui veste scende d’un getto dal collo ai piedi».

«Oh! devono star male!» osservò la Lucia.

«Certo quel vestire non è inventato espressamente per mettere in evidenza la bellezza delle forme. Ma che vuoi? la vivacità dei colori, di cui fanno pompa, la bellezza reale di cui possono vantarsi, supplisce all’eleganza dell’abbigliamento.

» Per questo lato le Maceratesi portano la palma. A vederle con quella gonnella succinta, di color nero, a pieghe fitte e minute, con quel busto senza maniche, che si direbbe dipinto, tanto è giusto alla vita, con quella elegantissima camiciuola, candida, tutta insaldata e increspata a pieghe e cannoncini, su cui si disegna in rilievo l’intreccio delle stringhe, che allacciano il busto di dietro, e copre il seno, le spalle, e le braccia fino ai polsi: si deve dire che, se trattasi di dare un piacevole aspetto alla persona, la semplicità e il buon gusto valgono assai meglio della ricercatezza e dello sfarzo».

«Vestono così anche le signore?» domandò la Lucia.

«Oh ti pare?... Ormai non vi ha signora in Europa e in tutto il mondo civile che sia padrona di vestire a modo suo, o in uno piuttosto che in altro modo. Della bellezza del vestito, dell’eleganza, del comodo, fin della decenza, di tutto tien luogo la moda. E la si aspetta d’oltremare e d’oltremonti, di stagione in stagione, di mese in mese, perchè sappiano le nostre signore se hanno a gonfiarsi come aerostati, o ad ammainarsi come cenci; se devono scopar le vie con uno strascico senza fine, o andar scodate come....».

Ma qui mi avvidi di essere caduto, come dicono i retori, in un luogo comune: di aver cioè iniziata una diatriba inutile, la quale, appunto perchè inutile, suonò, suona e suonerà sulla bocca d’ogni uomo e quasi di ogni donna, in tutti i luoghi, in tutti i tempi, passati, presenti e futuri. Le mamme risero di quella mia scappata, e si vedeva che dividevano perfettamente le mie opinioni.... specialmente sulla inutilità della predica. Quindi ripigliai:

3. «Non la finirei più se io volessi più oltre intrattenervi su tutti i particolari di questo genere: nè, volendolo, lo potrei; poichè, dopo tanto tempo, la mia fantasia non mi risveglia più che un brulichio indistinto, un andirivieni, un visibilio, una festa, e