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154 serata ix

d’acqua in un fiume.... Ma infine il mare non è che un gran lago. Tuttavia quel non so che di profondo che la parola mare desta anche in chi nol vide mai, ha il suo perchè. Codesto sentimento (e voi, nipoti miei, mostrate di esserne compresi ) è come il riflesso delle impressioni profonde che lascia la vista del mare, in chi ebbe la fortuna di contemplarlo: non c’e nulla di strano, vedete; nulla di ciò che si direbbe eccitante in quella vista del mare, quale si presenta ordinariamente. Ma tant’è: una volta che uno l’ha in faccia, gli bisogna guardarlo, senza torcerne gli occhi, senza trarre il respiro, quasi volesse assorbirne l’immensità, o se ne sentisse assorbito. Chi si trovò mai stanco d’una bella giornata? Chi saziossi mai di contemplare una notte stellata?... Quante volte ebbi a riposare lo sguardo per ore, per intere giornate, su quella mobile pianura! Ma, o lo vedessi, tutto color di zaffiro, fondersi col limpido cielo d’Italia, o cupo e nereggiante, perdersi lontano lontano nelle nebbie de’ paesi settentrionali, il mare mi parve sempre uno spettacolo nuovo. La ferrovia dell’Italia meridionale da Ancona a Brindisi, forse la più amena tra le ferrovie di Europa, costeggia l’Adriatico per ben 15 ore di furioso cammino. Ridenti colline, fantastiche rupi, castelli pittoreschi, storiche ruine, deliziose città, sfilano con vece assidua e con perenne incanto, sotto gli occhi del viaggiatore, che percorre, a tutta foga di vapore, uno dei grandi lati di questo incantevole giardino che si chiama Italia. Ma che volete? Lo sguardo è sempre sul mare. Un’onda incalza l’altra, e questa è incalzata da mille, e tutte ad una ad una, con uguale misura, con monotona cadenza, giungono al lido, vi strisciano coprendolo di spume, e rientrano e si perdono sotto l’onde survegnenti. Ma lo sguardo è pur sempre sul mare, trattenutovi da un sentimento perenne come l’onde, grande come il mare. È il sentimento di Dio che, anche senza saperlo e volerlo, ci invade ogniqualvolta la natura ci presenta quanto ha di più grande nel cielo o sulla terra».

2. «Ma così non è sempre»; sorse a dire la Giannina. «Talora presenta lo spettacolo della tempesta, che deve essere ben terribile; talora truppe di delfini mostrano il dorso, e fanno capriole e capitomboli. Deve essere una scena graziosa. E poi le balene che schizzano in alto l’acqua, come le fontane dei giardini.... E i bastimenti?... quante belle cose che noi non abbiamo vedute mai!... È vero poi, ciò che mi diceva lo zio Ferdinando, che è così bella, vista in sul mare, la levata del sole?».

«Per l’appunto; tu mi richiami uno dei più deliziosi momenti,