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122 serata vii


«Se non v’ho mai nominato una cascata, ciò vuol dire che nei luoghi finora descritti non se ne incontra nessuna che sia meritevole di speciale menzione. Non c’è tuttavia ragione di conchiudere per questo che le Alpi Italiane difettino di sì pittoreschi accidenti. Di cascate nelle nostre Alpi e nelle nostre Prealpi.... fin che ne volete. La cascata di Pianazzo sulla via dello Spluga, quelle del Serio in Val Seriana, del Brembo in Val Brem bana, della Troggia in Valsassina, e ben altre ancora sono tali che non ci lasciano in nulla invidiare quelle della Svizzera. Sai tu Giovannino dove si trovi la più grande cascata delle Alpi? precisamente in Italia».

«Possibile», sclamò Giovannino. «Di quale cascata intendi parlare?»

«Oh bella! Della italianissima cascata della Toce. Essa mi richiama uno dei più deliziosi viaggetti alpini ch’io m’abbia mai fatto, e se volete ch’io ve ne intrattenga....».

«Sì, sì»; dissero in coro gli astanti, ed anche Giovannino si pose in silenzio ad ascoltare.

4. «La mattina del 25 agosto dello scorso anno (1870) ero Rocca d’Angera. alla stazione di Milano ed entravo in un convoglio della ferrovia. Che bella mattina! Un’aurora di fuoco imporporava le vette che fanno corona alla pianura lombarda. Portato dal vapore,